Fabbri M5S: sulla sanità avevamo ragione, ora tutti ci copiano pezzi del programma.

Fabbri M5S: sulla sanità avevamo ragione, ora tutti concordano con la nostra proposta e ci copiano pezzi del programma. Sarò facile profeta prevedendo che il centrosinistra perderà le elezioni regionali marchigiane. Le perderà a causa degli errori fatti sulla sanità, dove ha tagliato i servizi essenziali soprattutto nell’entroterra. La sanità è stato il mio principale cruccio per tutta la durata della legislatura, durante la quale non ho mai smesso di evidenziare come la politica operata dalla giunta sia risultata dannosa per noi cittadini.

Con insistente caparbietà ho informato sul progressivo depauperamento degli ex ospedali di Fossombrone, Cagli (leggi anche questo articolo) e Sassocorvaro, delle difficoltà croniche in cui si dibatte il sistema dell’emergenza-urgenza con i pronto soccorso intasati e i punti di primo intervento svuotati, per riorganizzare i quali ho formulato una proposta, approvata, che spero venga realizzata presto. Ho denunciato l’insostenibile costo della mobilità passiva (marchigiani che si fanno curare fuori regione), l’eccessiva lunghezza delle liste d’attesa, la lentezza con cui viene avviato il servizio di elisoccorso, e soprattutto l’inarrestabile processo di privatizzazione dei servizi, orchestrato ad arte.

Il piano sanitario ha recepito numerosi miei emendamenti, sul co-housing intergenerazionale, sull’invecchiamento attivo ed i corretti stili di vita, sull’introduzione della figura dell’infermiere di famiglia, sulla diagnostica domiciliare, sull’introduzione di un modello di gestione della cronicità che esalti la prevenzione con il monitoraggio del paziente sul territorio, al fine di evitarne l’ospedalizzazione. Il piano sanitario però resta completamente da modificare, in quanto troppo specifico e disomogeneo nella porzione dedicata alle schede tematiche, e troppo generico e privo di impostazione strategica nella porzione descrittiva, che non fornisce elementi sufficienti ad individuare i necessari correttivi alle storture sistemiche che sono sotto gli occhi di ogni cittadino.

La realizzazione dell’ospedale “unico” pesarese (ora furbescamente chiamato “nuovo”) da oltre 600 posti letto, realizzato in project financing, dal costo di oltre 1 miliardo in 30 anni, comporterà il collasso dei servizi in tutto l’entroterra provinciale, accentrando irrimediabilmente su di sé i servizi e il personale. Purtroppo a questo ospedale né il centrosinistra né il centrodestra vogliono rinunciare.

La proposta che il MoVimento 5 stelle invece ha posto sul tavolo, da alcuni anni, risulta articolata e tecnicamente ben bilanciata, oltre che economicamente sostenibile, e vede, sul lato ospedaliero, il potenziamento della sanità pubblica, la contrazione di quella privata, la restituzione dei servizi essenziali all’interno delle strutture periferiche come Fossombrone, Cagli e Sassocorvaro (ad esempio medicina, lungodegenza, cure intermedie, day surgery, PPIh24, diagnostica, visite specialistiche, riabilitazione, hospice); dal lato territoriale prevede invece il potenziamento dei servizi a domicilio, il completamento dell’istituzione delle USCA, l’implementazione del chronic care model (leggi la mozione approvata 705/20).

Ora tutti i partiti, ospedale unico a parte, enunciano questo modello, dopo che il centrosinistra lo ha respinto per tutta la legislatura, realizzando l’esatto contrario, ed il centrodestra, svagato, non lo ha ancora neanche capito. Sarà nostra cura proseguire nell’azione di denuncia e proposta che ci contraddistingue, nella speranza che le buone idee, prima o poi, possano farsi strada all’interno dell’azione politica di governo, per il bene dei cittadini.

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