M5S ottiene il potenziamento dell’assistenza e diagnostica sanitaria domiciliare

M5S ottiene il potenziamento dell’assistenza e diagnostica sanitaria domiciliare. Dopo oltre un anno di lavoro finalmente il Consiglio regionale approva all’unanimità una risoluzione (n. 93/19 Potenziamento dell’assistenza e della diagnostica sanitaria domiciliare) che assorbe le precedenti mozioni che avevo depositato, estendendone l’applicazione. Combattiamo da sempre compro la compressione dei servizi sanitari ospedalieri operata scelleratamente dal PD regionale soprattutto nell’entroterra, dove ben 13 strutture sanitarie da ospedali sono stati declassati a cronicari (salvo poi, in alcuni casi, constatare che quello che anni fa erogava il servizio pubblico, dopo essere stato smantellato ora viene erogato dal privato, secondo il disegno politico di sostituzione operato da Ceriscioli). Occorre però considerate che a fianco ed in sinergia con i servizi ospedalieri, nelle Marche mancano anche i servizi domiciliari che con questa risoluzione ora chiediamo “con urgenza e decisione” di implementare. Si tratta di istituire dei pool di professionisti che assistano a domicilio i pazienti, comprendo i loro bisogni sanitari, sociali e psicologici, compresi quelli familiari. Abbiamo impegnato la giunta a collaborare con le università per la formazione/aggiornamento delle professionalità richieste, e ad estendere a tutte cinque le Aree Vaste della regione la pratica della diagnostica domiciliare.

Nello specifico, l’introduzione di un insieme di professionalità dedicato all’assistenza domiciliare assicurerebbe la propria azione a largo spettro, coprendo gli aspetti sanitari, psicologici e sociali del paziente e della sua famiglia, potendo: concorrere alla riorganizzazione dei servizi territoriali; essere una scelta strategica per potenziare l’offerta dei servizi territoriali e domiciliari al fine di migliorare l’accesso ai servizi sanitari con integrazione dei servizi assistenziali, sociali e ospedalieri; promuovere sani stili di vita; riconoscere precocemente gli stati di fragilità prima che insorgano stati irreversibili di disabilità; gestire in modo integrato le condizioni di cronicità in collaborazione con il sistema prettamente ospedaliero; sviluppare l’educazione terapeutica per l’autogestione della malattia; gestire appropriati strumenti di tele-assistenza.

In questo contesto, l’istituzione di un gruppo territoriale comprendente diverse figure professionali (come ad esempio l’infermiere di famiglia o comunità, lo psicologo, l’assistente sociale, il fisioterapista, ecc..) riveste un ruolo strategico, in quanto consente di implementare, da un punto di vista qualitativo e quantitativo, l’offerta di risposte sanitarie di primo livello, trasferendo la risposta di base del sistema sanitario ad un livello più vicino al cittadino ed alla comunità locale. In particolare, il gruppo di figure professionali si occupa di assistenza in collaborazione con il sistema ospedaliero, operando in sinergia con quest’ultimo e non certamente in sua sostituzione; in questo modo il malato viene assistito dal personale direttamente presso il proprio domicilio, con ciò determinando una riduzione degli accessi al pronto soccorso e delle degenze ospedaliere, nonché un sicuro aumento dell’appropriatezza clinico organizzativa delle prestazioni sanitarie.

Esiste inoltre l’ampio contesto della diagnostica domiciliare, obiettivo della quale è rilevare informazioni diagnostiche presso l’abitazione della persona (che prevedono anche l’utilizzo di radiazioni ionizzanti e che postulano l’effettuazione di indagini ecografiche, elettroencefalografiche, ECG, esami ematochimici, etc…); un’applicazione specifica è quella della la radiologia domiciliare, servizio complementare e non sostitutivo rispetto a quello tradizionale; la diagnostica domiciliare fra i molteplici obiettivi prevede quello di:

  1. ridurre il tasso di ospedalizzazione;
  2. reinserire precocemente il malato, specialmente anziano, nel suo contesto sociale e familiare dopo il ricovero in ospedale;
  3. migliorare la qualità delle prestazioni offerte ai malati cronici e a quelli in fase terminale;
  4. innescare metodologie di intervento sanitario integrato ed unificato;
  5. minimizzare le situazioni di stress per le categorie di pazienti maggiormente vulnerabili nonché il ricorso al trasporto in ambulanza riducendo i costi gravanti sul servizio sanitario regionale;

I progetti di diagnostica domiciliare sono rivolti a favore delle categorie di pazienti, come disabili, oncologici, cardiopatici ed anziani con difficoltà di deambulazione o ricoverati presso strutture protette (RSA), che possono in modo particolare avere vantaggi da queste attività.

Ritengo infatti che la Regione debba prevedere il potenziamento dell’assistenza domiciliare e della relativa diagnostica domiciliare mediante l’istituzione di gruppi di professionisti e l’acquisizione di strumentazione idonea all’erogazione dei servizi a domicilio, utilizzando personale e strumentazione del sistema sanitario pubblico. L’approvazione della risoluzione, è un passo importante a favore dei cittadini per una sanità migliore.

Ecco l’articolo apparso sulla stampa sulle due mozioni originarie che trattavano in particolare di infermiere di famiglia e radiologia domiciliare, che sono state superate dalla risoluzione approvata.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ecco un altro articolo relativo all’assistenza domiciliare e relativa diagnostica.

Guarda il video in cui riassumo la questione.

Infermiere di famiglia e radiologia domiciliare, la nostra vittoria!

ASSISTENZA E DIAGNOSTICA SANITARIA DOMICILIARE, LA NOSTRA VITTORIA IN CONSIGLIO REGIONALEPiergiorgio Fabbri Consigliere Regionale M5S Marche illustra la risoluzione ratificata all'unanimità, che affianca al sistema ospedaliero quello domiciliare. Un bel risultato per i cittadini!

Pubblicato da Movimento 5 Stelle Marche su Lunedì 17 giugno 2019

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