2° Tappa Gabicce Mare – Pesaro – Urbino

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MoVimentando 2° Tappa martedì 4 settembre 2018

Gabicce Mare – Pesaro – Montelabbate – Urbino

Le schede seguenti illustrano i sopralluoghi di interesse di questa tappa.

Gabicce Mare: Step Porto di Baia Vallugola – Tematica: MALAGESTIONE

 

Descrizione (a cura della portavoce comunale Sabrina Banzato)

Il porto turistico di Baia Vallugola ha una storia di malgoverno e abbandono protrattosi per anni; grazie alle denunce (ed esposti) del M5S nel 2016 si è avviato un nuovo processo di valutazione e sistemazione, che purtroppo ancora non è terminato. Dal 4 maggio 2016 infatti è scaduta la concessione da tanti anni affidata allo stesso soggetto, soggetto che nonostante non pagasse da tempo continuava a gestire senza nemmeno fare i dovuti lavori di manutenzione. Nel 2016 l’amministrazione nonostante tutto lascia nelle mani di questo concessionario il porto che, dopo insistenze varie, viene restituito a dicembre 2016 (incassando ancora soldi nonostante la concessione fosse scaduta). Il degrado dello stesso fu anche testimoniato ufficialmente dal Ministero dei Beni culturali che grazie ad un decreto che protegge l’area venne ad eseguire le dovute ispezioni segnalando il degrado. Nel 2017 nonostante la situazione di mancato pagamento e di degrado, l’amministrazione decise di dividere l’area in due parti e assegnare lo specchio acqueo provvisoriamente con la sola richiesta di maggior costo di gestione ad una srl creata appositamente in quel momento e la restante parte, dove erano posizionati i manufatti realizzati dallo stesso concessionario a questa stessa società, ancora morosa e che aveva lasciato l’area senza manutenzione. A nulla sono valse le contestazioni anche in regione presentate sulla situazione. Il porto è rimasto alla nuova società anche nel 2018, provvisoriamente, e di gara ancora non si è vista l’ombra. La motivazione, ci è stato detto, è la necessità di stabilire la nuova “perimetrazione”, ma la storia va avanti da fine 2016 e ci si chiede come mai ad essa non si è arrivati ancor oggi. Già si vocifera in paese che la ditta che è ora provvisoria diventerà presto definitiva vincendo la gara, del resto si sono persino accollati il dragaggio dei fondali che non si faceva da molti anni e che rendeva pericolosissima la gestione. (Step non eseguito per mancanza di tempo)

Pesaro: Step Ex Ospedale Psichiatrico S. Benedetto – Tematica: MALAGESTIONE

 

Descrizione (a cura della portavoce comunale Francesca Frenquellucci)

Da molti anni in disuso, resta uno dei luoghi più cari alla memoria della città di Pesaro: l’Ospedale Psichiatrico San Benedetto – per tutti il Manicomio, termine politicamente scorretto quanto inequivocabile – è stato oggetto di studi, mostre, indagini fotografiche.

Il manicomio San Benedetto ha l’importanza di aver avuto come direttore nella seconda metà dell’800 Cesare Lombroso, ideatore della criminologia moderna, che portò notorietà a tutta la città.

In totale abbandono, non si ha notizia di piani di recupero o tantomeno di valorizzazione.

L’Amministrazione comunale ha affidato a Pesaro Parcheggi spa la gestione dell’area di sosta denominata “San Benedetto”, situata a Pesaro, con accesso in via Belvedere n. 130.

Nella stessa zona, Il giardino degli Orti Giuli istituito come primo spazio verde pubblico in Italia tra il 1827 e il 1830, è stato ideato in un perfetto stile neoclassico ottocentesco. Recentemente è stata demolita una sezione delle mura esterne per costruire un orrido bar. L’orto botanico ottocentesco è stato completamente rimosso per fare spazio ad un parcheggio.

Sorte non migliore subirà il giardino cinquecentesco del San Benedetto che ha ospitato nientemeno che Torquato Tasso.

Pesaro: Step Ex AMGA – Tematica: AMBIENTE

Descrizione (a cura della portavoce comunale Francesca Frenquellucci)

Sono quasi tre anni che sentiamo dire al sindaco Ricci di voler realizzare un parco pubblico nella ormai famigerata area dell’EX AMGA.

La relazione dell’Istituto Superiore di Sanità, ha confermato che l’area necessita di una ulteriore bonifica, situazione confermata da esperti ai quali ci siamo rivolti che hanno stimato un tempo di risanamento di circa due anni, operando con strumenti adeguati per una bonifica seria.

Riportiamo integralmente il testo con le conclusioni redatte dall’Istituto Superiore di Sanità :

“In accordo a quanto riportato all’Art. 240 comma 1, lettera-e del Titolo V alla Parte Quarta del D.Lgs. 152/2006, l’Area in oggetto è da considerarsi contaminata.

Per tutto quanto sopra esposto e secondo quanto richiesto dal D.Lgs. 152/06, entro 60 giorni dall’approvazione della presente Analisi di Rischio, dovrà quindi essere elaborato un nuovo progetto operativo di bonifica o di messa in sicurezza, operativa o permanente, relativo a tutti quegli interventi che dovranno essere messi in atto al fine di rendere l’area in oggetto nuovamente fruibile in sicurezza.”

Inoltre, come riportato nella RELAZIONE RELATIVA AGLI INTERVENTI INTRAPRESI PER LA BONIFICA DELL’AREA EX-AMGA, pubblicata sul sito del Comune “I lavori di bonifica si sono conclusi con verbale in data 20 ottobre 2017. A differenza da quanto esposto nel Progetto Operativo di Bonifica ….. si fa presente che i lavori di bonifica non hanno interessato in alcun modo la falda idrica (se non in fase di primo trattamento mediante tecnologia di Enhanced Bioremediation (EB) applicata direttamente sul fondo degli scavi, subito prima della chiusura degli stessi). Si specifica inoltre che, a seguito dei rilievi e verifiche effettate da ARPAM, si sono evidenziati inquinamenti del terreno anche in alcune zone limitrofe alla zona oggetto di bonifica originaria e per questo occorrerà sicuramente proseguire con la bonifica dell’area.”

Cosa è stato fatto fino ad ora con i soldi dei cittadini pesaresi, cioè circa 3 milioni di euro?

Esiste una caratterizzazione dell’area molto approfondita che riguardava anche la falda su cui si concentrano gli inquinanti, perché è stata esclusa dalla bonifica?

Se i risultati sono questi la promessa del parco non basta a far dimenticare che li sotto ci sono ancora veleni in grande quantità e che la questione salute riguarda anche tutte le persone che vivono lì vicino, ancora esposte all’evaporazione dei veleni.

Montelabbate: Step Scuola Osteria Nova– Tematica: GESTIONE VIRTUOSA

Descrizione (a cura del Vicesindaco di Montelabbate, comune M5S)

Inaugurata nell’aprile 2018 , l’edificio è il risultato della demolizione del vecchio risalente agli anni ‘50. L’amministrazione, dopo le indagini sismiche svolte l’anno precedente, ha deciso di ripensare totalmente gli spazi , dando alla comunità una scuola all’avanguardia: totalmente in legno, antisismica, edifico a consumo energetico quasi zero, riciclo dell’acqua piovana per gli scarichi dei w.c., palestra con spogliatoi , 4 laboratori attrezzati , 10 classi da 25 alunni.

L’opera è costata circa 2,5 mln di euro e la reputiamo il fiore all’occhiello del comune.

Montelabbate: Step Palestra Scuola Elementare – Tematica: GESTIONE VIRTUOSA

Descrizione (a cura del Vicesindaco di Montelabbate, comune M5S)

Oggetto di ristrutturazione sismica nel 2008 , non collaudata a termine lavori e quindi inagibile da quella data.

E’ stata la prima grande opera fatta nel 2015 dalla nuova amministrazione, che in coerenza con il PAES (Piano d’azione per l’energia sostenibile), ha scelto di demolire il vecchio edificio, per dotare la scuola non solo di un edificio sicuro dal punto di vista sismico, ma anche moderno, con spazi allargati, energeticamente efficiente e sicuro dal punto di vista sismico (punto di raccolta in caso di terremoto). Interamente in legno, dotata di pannelli fotovoltaici sul tetto, classe energetica A, riscaldamento a pavimento , la palestra è oggi utilizzata sia in ambito scolastico che extra-scolastico. Un opera costata più di 500.000 euro. (step non eseguito per mancanza di tempo)

Montelabbate: Step Il Castello – Tematica: TURISMO

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Descrizione (a cura del Vicesindaco di Montelabbate, comune M5S)

Il castello di Montelabbate deve il proprio nome agli abati del vicino cenobio benedettino di San Tommaso in Foglia che lo eressero attorno all’XI secolo per difendersi dalle scorrerie degli urbinati e dei pesaresi in lotta tra loro.

La residenza dell’abate presso questo fortilizio è attestata fino alla soppressione del cenobio (XV secolo), quando il castello e il territorio di Montelabbate passarono in mano alla signoria pesarese dei Malatesta che munirono la residenza abbaziale di una rocca e restaurarono le mura.

Per l’amenità del luogo, il castello fu uno dei soggiorni preferiti di Costanzo I Sforza. Secondo la tradizione a Costanzo si deve probabilmente la costruzione del torrione di levante (ciò che di più rilevante resta dell’antico fortilizio) che ricorda in alcuni particolari stilistici le architetture militari di Francesco di Giorgio Martini.

Nel 1540 il duca Guidubaldo II Della Rovere concesse il castello in feudo al pesarese Giangiacomo Leonardi i cui eredi tennero in possesso il castello fino al 1804.[6]

Oggi il Castello necessita di una profonda ristrutturazione e merita di essere valorizzato per arricchire ancor di più il nostro territorio. Al momento sono state restaurate le mura: lavori conclusi nel 2017.

Si auspica che il neo governo M5S-Lega finanzi la restaurazione di queste tipologie di strutture, fondamentali per rivitalizzare culturalmente e turisticamente la nostra Regione. (step non eseguito per mancanza di tempo)

 

Montelabbate: Step La Pesca – Tematica: AGRICOLTURA di ECCELLENZA

Descrizione (a cura del Vicesindaco di Montelabbate, comune M5S)

Dal punto di vista economico Montelabbate riesce a coniugare tradizione agricola e sviluppo industriale. Il suo territorio, plasmato tra pianura e collina, costituisce uno dei principali poli industriali del pesarese ma è anche sede di piccole ma innovative aziende agricole, attente alla ecosostenibilità e alla tutela della salute.

Il paese è rinomato soprattutto per le sue pesche, apprezzate per la loro prelibatezza fin dal Rinascimento, quando con esse si rendeva omaggio ai duchi di Urbino. A questo frutto – oggi tutelato da un marchio collettivo regionale – Montelabbate dedica annualmente una festa, l’ultima domenica di luglio, risalente al 1945.

La zona di produzione della Pesca di Montelabbate insiste su un territorio vasto circa 60 ettari ed è compreso tra i comuni di Montelabbate, VallefogliaTavulliaMonteciccardo e Pesaro. L’esperienza dei coltivatori, il microclima e la composizione dei terreni conferiscono a questo frutto un sapore particolarmente gustoso che lo differenzia dal resto del mercato. La Pesca di Montelabbate dal 2011 è dotata del marchio collettivo regionale QM (Qualità Marche) che certifica la qualità del prodotto attraverso il rispetto di un rigoroso disciplinare di produzione integrata, a basso impatto ambientale.

Urbino: Step Parcheggio e centro commerciale – Tematica: COMMERCIO

 

Descrizione

Ad Urbino abbiamo registrato il preannunciato fallimento della politica di inutile e dannoso sviluppo delle infrastrutture commerciali volute dal PD: la realizzazione fuori mura di 2 centri commerciali come il Consorzio e Santa Lucia (nella foto), ha indebolito pesantemente la presenza di negozi e servizi all’interno del centro storico, provocando la chiusura di molti esercizi commerciali; per contro sono ancora largamente inutilizzati numerosi spazi all’interno delle due strutture, per non parlare del cronico sotto-utilizzo dei relativi parcheggi, sovradimensionati per le reali esigenze della città, la cui realizzazione ha provocato un pesante indebitamento trentennale a carico del bilancio comunale. Il M5S ha da sempre denunciato questa manovra speculativa, inutile e dannosa che ha posto una seria ipoteca sui bilanci pubblici di una intera generazione di urbinati.

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