Vittoria M5S: la Regione dedicherà fondi a progetti di housing e co-housing sociale

Vittoria M5S: la Regione dedicherà fondi a progetti di housing e co-housing sociale.  La risposta positiva ricevuta all’interrogazione (interrogazione n. 839/19) che ho presentato, ha fatto sì che per la prima volta dopo quattro e mezzo di legislatura, mi sono potuto dichiarare pienamente soddisfatto.

La legge n. 457 del 1978 “Norme per l’edilizia previdenziale” prevede all’articolo 2 che il Comitato Interministeriale per la programmazione economica (C.I.P.E.) nell’ambito della edilizia residenziale quantifichi le risorse finanziarie e determini i criteri per la ripartizione delle risorse alle Regioni. La delibera C.I.P.E. n. 127 del 22 dicembre 2017 ha aggiornato gli indirizzi programmatici per l’utilizzo delle risorse finanziarie, con la quale, in particolare, stabilisce l’attuazione di un programma integrato di edilizia residenziale e sociale fino a 250 milioni di euro. Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha recentemente approvato la ripartizione delle risorse di cui all’allegato 3 del decreto direttoriale n. 199 del 29 maggio 2019 tra le Regioni, a valere sulle risorse di cui all’art. 2, comma 1, lettera f) della Legge n. 457/1978, prevedendo in particolare per la Regione Marche uno stanziamento pari ad euro 4.880.853 per l’attuazione del programma integrato di edilizia residenziale sociale.

Gli ambiti di intervento della riprogrammazione delle risorse stabiliti dal CIPE sono costituiti da:

a) attuazione di un programma integrato di edilizia residenziale sociale,

b) interventi di edilizia residenziale sociale nei territori danneggiati dagli eventi sismici;

L’Assemblea legislativa nella seduta del 26 febbraio 2019, n, 124 ha approvato la mia mozione n. 416/18: “Avvio sperimenta-zione di progetti di housing e cohousing sociale“. La mozione chiedeva che il piano socio-sanitario regionale prevedesse progetti di invecchiamento attivo e integrazione fra i soggetti più fragili. L’abitare collaborativo intergenerazionale, consente a giovani e anziani non legati da vincoli di parentela di risiedere sotto lo stesso tetto, condividendo gli spazi della casa e soprattutto i momenti  di vita.

Ristrutturare edifici in modo idoneo al cohousing potrebbe essere uno strumento utile per la valorizzazione dei nostri centri storici purtroppo spopolati, evitando nuovo consumo di suolo; ricorrere ad investimenti di privati proprietari delle strutture consentirebbe di ottenere risparmi rispetto ai costi delle strutture di assistenza pubblica (es. RSA) finora esistenti. Nella coabitazione di soggetti fragili (es. giovani con dipendenze, ragazze madri)  con famiglie strutturate i primi trovano sostegno e le seconde svolgono un’azione ad alto valore sociale. Viceversa l’inserimento di ragazzi, ad es. universitari, in famiglie anziane consente ai primi di risparmiare sul costo dell’alloggio, contraccambiando con assistenza o svolgimento di alcune mansioni quotidiane (fare la spesa, o trasportare l’anziano dal medico o accompagnarlo in commissioni varie), in ogni caso si limita l’isolamento e la marginalizzazione che parte della popolazione anziana rischia di subire con l’avanzare dell’età.

Ora i Comuni e l’ERAP potranno presentare progetti in tal senso che la Regione ha preso l’impegno di finanziare.

Fortunatamente siamo di fronte ad un esempio di applicazione di una mozione proposta dall’opposizione.

Leggi questo articolo sull’approvazione della mozione.

 

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