Riutilizzo dei farmaci non assunti dai pazienti: possibili milioni di risparmi, ma la Regione non applica la legge

Riutilizzo dei farmaci non assunti dai pazienti: possibili milioni di risparmi, ma la Regione non applica la legge. Se venisse applicata la legge regionale esistente si potrebbero risparmiare 2,5 milioni, con buona probabilità di incrementare i risparmi di anno in anno. Purtroppo la Giunta Ceriscioli non ha intenzione di applicarla. Vi spiego la questione.

Il contesto

Secondo i dati (marzo 2019) reperibili presso il sito internet di Federfarma, le farmacie presenti sul territorio marchigiano sono 509 di cui 76 pubbliche, con una densità pari a circa 1 farmacia ogni 3000 abitanti. Federfarma riporta che per l’anno 2018 la spesa farmaceutica marchigiana netta a carico del Servizio Sanitario Nazionale, è stata di oltre 218 milioni di euro; con un numero di ricette pari a circa 16,5 milioni, ed una spesa netta pro capite a carico del SSN pari a circa 142 euro.

Secondo i dati forniti dal Banco Farmaceutico nel rapporto 2018 “Donare per curare”, il recupero di farmaci validi (donati dai pazienti che non li hanno assunti) da parte delle farmacie, a livello nazionale, iniziato nel 2013 attraverso 43 farmacie, ha registrato un incremento fino a coinvolgere, nel 2018, ben 327 farmacie, di cui 6 nelle Marche, tutte concentrate nella provincia di Macerata. Nel 2017 i farmaci recuperati a livello nazionale, sono stati oltre 113.400, in 294 farmacie, per un controvalore di 1,6 milioni di euro, con un valore medio per confezione pari a circa 14 euro, ogni farmacia ha mediamente recuperato quindi 385 confezioni. In particolare nel primo semestre del 2018, in 4 farmacie di Macerata sono stati recuperati 1618 confezioni di farmaci.

Quindi con il tasso nazionale di restituzione riferito al 2017 (che potenzialmente potrebbe risultare moltiplicato sotto la spinta di una capillare campagna informativa), se aderissero all’iniziativa tutte le farmacie marchigiane, si raccoglierebbero farmaci per oltre 2,5 milioni di euro in controvalore all’anno. Se invece si adottassero altri metodi di previsione, magari ipotizzando di riutilizzare fino al 5% dei farmaci acquistati, i risparmi potrebbero ammontare addirittura a 10 milioni/anno (ipotesi fatta in sede di approvazione della PdL).

La normativa

La regione Marche nel 2013 aveva approvato la legge regionale n. 3 “Interventi regionali per il recupero, la restituzione e la donazione ai fini del riutilizzo di medicinali in corso di validità”; la regione però non ha mai applicato questa legge. Centropagina aveva pubblicato un articolo in proposito.

A livello nazionale nel 2016 è stata emanata la legge nazionale n. 166 “Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi”; ho quindi approfittato di questa occasione per potenziare e rilanciare la legge regionale di settore, presentando una proposta di legge (PdL n. 84/16).

Nel 2017, dopo essere stata fusa con una legge relativa al riutilizzo delle eccedenze alimentari per ricomprendere i contenuti della norma nazionale, la mia PdL 84/16 è stata approvata (LR n. 32/17 “Interventi di economia solidale, lotta agli sprechi e prime azioni di prevenzione della produzione dei rifiuti. Modifica alla legge regionale 5 febbraio 2013, n. 3 “Interventi regionali per il recupero, la restituzione e la donazione ai fini del riutilizzo di medicinali in corso di validità”).

Utilità dell’applicazione

Ritengo che l’applicazione della legge in oggetto fornisca un significativo contributo alla realizzazione dei principi dell’economia circolare, concretizzando le attività di riutilizzo dei prodotti (in questo caso i farmaci), prevenendo la creazione di rifiuti, e consentendo ingenti risparmi economici, soprattutto in forza di una decisa opera di sensibilizzazione verso le istituzioni sanitarie, le farmacie e i cittadini tutti, partendo dai Comuni, che potrebbero essere invitati ad applicare il sistema di raccolta, verifica e ridistribuzione attraverso la rete di farmacie pubbliche.

La finalità della legge è di garantire al cittadino la possibilità di recuperare, restituire o donare i medicinali che non utilizza. I riscontri positivi della puntuale applicazione di questa legge, sono individuabili:

  • nella diminuzione della spesa per l’acquisto dei farmaci da parte della regione e dei cittadini bisognosi a cui vengono riassegnati,
  • nell’attenzione verso la solidarietà sociale e socio-assistenziale,
  • nella diminuzione della quantità di rifiuti da smaltire (i medicinali sono rifiuti speciali) e dei relativi costi,
  • nella prevenzione del racket del mercato nero di farmaci e medicinali.

La creazione di un diffuso ed efficace sistema di raccolta e riutilizzo dei farmaci non assunti, unitamente al sostegno ai cittadini in difficoltà,  è un settore un settore verso il quale la Regione penso che debba porre particolare attenzione ed impegnare adeguate risorse. Sono convinto che la Giunta debba adottare tutte le azioni idonee per assicurarsi che l’ASUR applichi con solerzia quanto stabilito nel regolamento previsto dalla legge in oggetto, stipulando convenzioni ed accordi in numero sufficiente per il raggiungimento delle finalità della legge stessa.

L’azione politica

Inseguito all’approvazione della legge avevo presentato una interrogazione (n. 254/16) sulla mancata applicazione della stessa, alla quale ho ricevuto una risposta del tutto insoddisfacente. La legge prevede che la Giunta emani un regolamento attuativo che coinvolga l’ASUR e le strutture sanitarie, richiede l’organizzazione di campagne informative presso enti e cittadini, la redazione di relazioni periodiche sul grado di applicazione, l’implementazione di un Sistema informativo regionale sui medicinali inutilizzati. Tutto questo ancora non è stato fatto.

Ho perciò deciso di depositare una mozione (n. 527/19) per sollecitare l’applicazione di questa utile legge, considerando che, grazie a due risoluzioni da me proposte ed approvate all’unanimità (n. 88/19  e n. 91/19) la giunta deve introdurre nel Piano delle performance relativo al personale dirigente la piena applicazione della normativa esistente.

La nostra azione di controllo e spinta verso una gestione migliore della sanità marchigiana prosegue… leggi gli altri articoli che trattano di Sanità.