PSR Marche a rischio di taglio fondi: mancano oltre 63 milioni di spese certificate

PSR Marche a rischio di taglio fondi: mancano oltre 63 milioni di spese certificate entro il 31 dicembre 2019, occorre un cambio di passo nella capacità di emanazione dei bandi, velocità di assegnazione dei fondi e celerità di certificazione della spesa.

Il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) marchigiano, registra un andamento della spesa certificata (cioè riconosciuta dall’Europa) troppo bassa rispetto agli obiettivi prefissati: da qui a fine anno la regione dovrebbe spendere e certificare oltre 63 milioni di euro, viceversa scatterebbe il disimpegno automatico degli importi non spesi secondo la famigerata regola europea dell’n+3. Gli uffici, ascoltati in sede di commissione consiliare, ostentano sicurezza, affermando che, secondo i loro calcoli, le cifre certificabili a fine anno ammonterebbero ad oltre 73 milioni. E’ partita quindi la rincorsa alla spesa, che noi controlleremo con attenzione.

L’Europa ha introdotto un importante criterio per controllare che l’applicazione dei fondi europei sia tempestiva: la soglia di disimpegno automatico. In sostanza viene stabilita una soglia di spesa da pagare in modo certificato entro 3 anni dallo stanziamento; se la soglia non venisse raggiunta i soldi non spesi verranno sottratti alla regione.

I dati presentati dalla Regione in sede di Comitato di Sorveglianza, riferiti al 31 maggio 2019,  evidenziano uno stato di avanzamento di applicazione del PSR in chiaro-scuro.

L’87% delle risorse disponibili sono state “messe a bando” (circa 607 milioni sui 697 complessivamente disponibili), perciò restano da definire le destinazioni di altri 90 milioni; l’importo messo a disposizione dei vincitori dei bandi è pari al 60% della dotazione (che sale al 64% se si comprendono i trascinamenti della programmazione precedente terminata nel 2013); mentre i fondi liquidati e certificati dall’Europa ammontano a soli 136 milioni, pari al 19,5% della dotazione complessiva: è questo il dato che preoccupa maggiormente, sul quale viene calcolato l’n+3, il cui mancato raggiungimento provoca la revoca dei fondi non spesi.

In questo grafico vengono riassunti i dati illustrati.

 

 

 

 

 

L’avanzamento di impegno  e spesa dei fondi suddiviso per priorità risulta particolarmente disomogeneo. E’ rassicurante il contributo liquidato dalla priorità “tutela degli ecosistemi” che con il 35% ammonta a 79 milioni di euro, le altre priorità presentano percentuali di fondi liquidati che oscillano tra 8,3% dello “sviluppo zone rurali” al 15% della “competitività”; suscita preoccupazione la bassa percentuale di contributi ammessi a finanziamento di quest’ultima priorità che si aggira intorno al 56% con importi di 118 milioni; inoltre si presenta in ritardo anche la priorità “efficienza delle risorse” che ha una dotazione finanziaria di bandi attivati per il solo 54% delle risorse disponibili pari a 28 milioni.

Questo è il grafico che illustra i dati appena descritti.

 

 

 

 

 

Occorre considerare che la dotazione iniziale del PSR è stata incrementata di circa 160 milioni di euro in seguito al terremoto che abbiamo subito; tali fondi, entrati nella disponibilità regionale successivamente all’avvio della programmazione, abbassano le percentuali attese; ma occorre in ogni caso centrare l’obiettivo di non farsi sottrarre fondi assegnati.

Il nostro controllo sull’avanzamento della spesa proseguirà con impegno, come fatto per gli altri fondi europei regionali (FESR, FSE e FEAMP).

Approfondisci lo stato di attuazione del PSR marchigiano al seguente link.

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