Analisi della situazione dei siti inquinati nelle Marche

Analisi della situazione dei siti inquinati nelle Marche. Ho purtroppo constatato che la Regione non ha mai prodotto uno studio organico che faccia il punto della situazione relativamente ai siti inquinati presenti sul territorio marchigiano: non si dispone di un quadro d’insieme dell’inquinamento ambientale a cui i cittadini sono sottoposti, ed occorre al più presto colmare la lacuna.

Negli anni sono costantemente cresciuti i siti che hanno registrato il superamento delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione CSC (come definiti dal D.Lgs. 156/06), cioè che hanno registrato il pericolo di inquinamento ambientale, fino a superare i 1000. Nella tabella successiva riporto i dati elaborati da informazioni acquisite presso gli uffici regionali competenti.

Siti con superamento CSC
Anno Numero Totale
2002 78 78
2004 58 136
2006 286 422
2010 251 673
2011 41 714
2012 65 779
2013 87 866
2014 38 904
2016 90 994
2017 31 1025

Fortunatamente il 46% di questi siti sono già bonificati e non costituiscono più un pericolo per la salute. Ad oggi sono ancora numerosi i siti il cui grado di inquinamento è da accertare (26%), mentre il 28% (281 siti) deve essere bonificato (vedi tabella seguente).

Siti con superamento CSC
Tiologia Numero
Siti da verificare 270
Siti da bonificare 281
Siti bonificati 474

I dati in possesso della Regione vengono forniti annualmente da ARPAM e consistono in tabelle molto scarne di informazioni, che rispettano i requisiti normativi, per ora veramente leggeri in questo settore.

La distribuzione territoriale dei siti è disomogenea a causa della presenza del Sito di Interesse Regionale SIR del Bacino del Basso Chienti che annovera al suo interno ben 180 siti, principalmente caratterizzati da inquinamento riconducibile ad idrocarburi ed Organoalogenati (= solventi, sgrassanti, plastificanti, pesticidi, ecc.).  Inoltre 15 siti fanno parte del Sito di Interesse Nazionale SIN di Falconara Marittima. Perciò dei 281 siti da bonificare il 31% (86 siti) è costituito da siti puntuali sparsi sul territorio, di cui oltre la metà è identificabile in punti vendita di carburante.

La tabella riportata di seguito illustra questa situazione.

Siti da bonificare Numero
Siti inquinati puntuali 86
Sito Interesse Regionale – Bacino Basso Chienti 180
Sito Interesse Nazionale – Falconara Marittima 15
TOT. 281

Tra gli 86 siti sparsi,  79 hanno già un progetto di bonifica o di messa in sicurezza, 6 invece sono nella fase dell’Analisi di rischio che definirà successivamente le azioni da intraprendere (di 1 non ho recepito notizie).

Ben 71 siti (degli 86 totali) presentano un inquinamento che interessa entrambe le matrici ambientali (terreno e acque sotterrane).  Solo 12 siti presentano un MIX di tipologie di contaminanti (Idrocarburi, Metalli pesanti, Organoalogenati, IPA, Solfati, Azotati), mentre gli altri sono caratterizzati da un solo inquinante (gli idrocarburi sono presenti in maniera esclusiva in 56 siti).

 

Siti Inq. Pun. Matrici Ambientali
Tipologia Numero
Terreno 10
Acque sotterranee 5
Terr. + Acque sot. 71

 

Siti Inq. Pun. Tipologia Contaminanti
Tipologia Numero
Idrocarbri 56
Matalli Pesanti 10
Organoalogenati 8
MIX 12
MIX: Idrocarburi, Metalli pesanti, Organoalogenati, IPA, Solfati, Azotati

I siti che presentano un MIX di contaminanti e quelli che hanno sia i terreni che le acque inquinati, presumibilmente, necessiteranno di tecniche di bonifica più articolate e complesse, registrando quindi costi e tempi superiori agli altri casi.

Le sostanze inquinanti presenti sono tutte pericolose per la salute umana.

Idrocarburi = cancerogeni, colpiscono fegato, reni, midollo
Metalli Pesanti: provocano problemi nervosi, malattie immunitarie e tumori
IPA Idrocarburi Policiclici Aromatici = sono cancerogeni
Organoalogenati: sono cancerogeni e tossici

 

Sintetizzando, la situazione regionale è articolata per la presenza del SIR del Basso Chienti, che contiene 180 siti inquinati, e del SIN di Falconara Marittima, che presenta una situazione complessa dal punto di vista della vulnerabilità ambientale. Gli 86 siti puntuali sparsi per i territori sono per grandissima parte di modesta dimensione, anche se la tipologia risulta eterogenea. I contaminanti presenti sono tutti nocivi per la salute, quindi occorre prestare la massima attenzione all’iter positivo di bonifica che ogni sito deve percorrere.

La mancanza, a distanza di oltre 15 anni dall’inizio della raccolta dei dati a livello regionale, di un report periodico che fornisca un quadro globale, ragionato, della situazione ambientale marchigiana, risulta una grave lacuna da colmare per la quale mi adopererò, per fornire ai cittadini informazioni complete.

 

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