Sanità: il PD diviso non ha strategia e l’entroterra non ha servizi

Sanità: il PD diviso non ha strategia e l’entroterra non ha servizi. Dopo tre anni e mezzo di governo regionale il PD di Ceriscioli, Urbinati, Micucci, Talè, Traversini, Volpini è diviso su come proseguire la riforma sanitaria regionale.  Voci discordi si  levano in riferimento alla realizzazione di un ospedale di secondo livello (eccellenza) a Pesaro o Macerata, altre chiedono addirittura di non realizzarlo affatto per non depotenziare la struttura anconetana. Voci discordi si contrappongono per la realizzazione di ospedali unici provinciali a Pesaro, Macerata, Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto. Voci discordi si affastellano sul riconoscimento di area disagiata per l’ospedale di Pergola o Amandola o Sassocorvaro. Voci discordi si accavallano sulla distribuzione dei Pronto Soccorso, Punti di Primo Intervento, PAT, ecc.. (è però chiaro che il sistema di emergenza-urgenza deve essere potenziato nell’entroterra). Voci discordi si levano sulla realizzazione ed ubicazione di nuove strutture private.

IL PD E’ DIVISO SU TUTTO.

Nessuna voce si ascolta sull’indispensabile potenziamento dei servizi territoriali, distrettuali e domiciliari. Nessuna voce si solleva per restituire all’entroterra i servizi sanitari di base necessari alla salvezza dei cittadini residenti. Nessuna voce denuncia l’inefficacia dei provvedimenti per la diminuzione delle liste di attesa. Nessuna voce lamenta una mobilità passiva non più sostenibile economicamente. Nessuna voce evidenzia l’inefficienza gestionale delle strutture e l’elefantiasi  della burocrazia.

IL PD TACE SU TUTTO.

La riforma sanitaria avviata nella scorsa legislatura e proseguita in questa ora si è impantanata, sprofondando nei danni causati, nel malcontento e nella protesta urlati dal M5S, dai cittadini, sindaci, comitati e sindacati.

IL PD IGNORA TUTTI.

Viene tutto rinviato ad una tardiva stesura del nuovo Piano Socio-Sanitario. In Consiglio regionale le mozioni dell’opposizione vengono puntualmente rinviate per non procedere alla discussione o vengono bocciate, mentre quelle contraddittorie della maggioranza vengono ritirate o assorbite in risoluzioni vuote… solo per prendere tempo, per cercare di sedare le liti interne, per provare a tirare a campare fino alle prossime elezioni.

Il DP è in fuga.

Il PD non vuol discutere nel merito.

I cittadini dell’entroterra soffrono i disservizi.

Il M5S ha una proposta politica e tecnica chiara.

 

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