Tutela dei boschi: finalmente la Regione si muove contro il Tarlo Asiatico

Tutela dei boschi: finalmente la Regione si muove contro il Tarlo Asiatico. E’ con piacere che leggo l’annuncio della Regione riguardo la lotta al Tarlo Asiatico che attacca i nostri boschi. Avevo segnalato il problema in una interrogazione (n. 933/20) discussa in aula a fine giugno.

Il problema risale all’agosto del 2013 quando è stato rinvenuto anche nella nostra Regione, in provincia di Fermo, il Tarlo Asiatico del fusto, la cui prima presenza in Italia è registrata nel 2001, e che dal 2007, grazie al Decreto ministeriale “Disposizioni sulla lotta obbligatoria contro il cerambicide asiatico Anoplophora chinensis (Thomson)”, viene combattuto mediante la pratica l’eradicamento degli alti fusti infestati e lo sbriciolamento delle radici; successivamente è stato emanato il Decreto 12 Ottobre 2012 “Misure d’emergenza per impedire l’introduzione e la diffusione di Anoplophora chinensis (Forster) nel territorio della Repubblica italiana”; infine con la decisione n. 893 del 9 giugno 2015 la Commissione Europea ha stabilito specifiche misure obbligatorie per impedirne l’introduzione e la diffusione in Europa.

Il Tarlo Asiatico non è pericoloso per l’uomo, ma ammalora le piante poiché le sue larve, composte in media da 70 uova deposte singolarmente nell’arco di uno o due mesi, si annidano nel tronco degli alberi e nel momento in cui si schiudono danno origine ad insetti adulti che forano la corteccia con le loro mandibole. Una volta liberi, essi volano e vanno ad attaccare gli alberi circostanti e, quindi, le zone colpite si estendono di centinaia di metri ogni anno. Il Tarlo attacca alberi di qualsiasi età, anche perfettamente sani, con tronco e rami di dimensione superiori a 1 cm di diametro, indebolendone irrimediabilmente la struttura.

Le specie principalmente attaccate sono le seguenti: acero, betulla, ippocastano, pioppo, olmo e salice, ma potenzialmente molte altre specie di latifoglie possono essere infestate. Le aree infestate, rilevate dal Sistema Regionale Servizio Fitosanitario, sono situate nelle province di Ancona, nel Comune di Ostra, Macerata, nel Comune di Civitanova Marche e nella provincia di Fermo, la più estesa, che comprende i Comuni di Grottazzolina, Magliano di Tenna, Rapagnano, Ponzano di Fermo, Porto san Giorgio.

Nel tempo la regione ha avuto la necessità di deliberare molte volte sull’argomento (dal primo atto regionale costituito dalla Delibera n.1730 datata 27/12/2013 con la quale si predisponeva il Piano di Azione Regionale, all’ultimo costituito dalla Delibera n.1551 del 9/12/2019, se ne contano una quindicina). Ritengo che le azioni svolte in sei anni dalla Regione abbiano evidentemente fallito lo scopo di risolvere il problema della diffusione del Tarlo Asiatico, in quanto non solo non si è riusciti ad eradicarlo nella prima zona infestata, ma addirittura se ne riscontra la diffusione in altre le zone. Penso anche che la Regione non possa proseguire in questa incerta azione di contrasto, ma debba con decisione dedicare le somme necessarie per risolvere radicalmente e definitivamente il problema in breve tempo, al fine di preservare la propria ricchezza vegetazionale ed ambientale ed evitare il propagarsi di danni in ulteriori zone ancora non interessate da questa piaga.

Ora finalmente la Regione si muove, spero con decisione, stanziando 340.000 euro. Ecco il link.

https://www.regione.marche.it/News-ed-Eventi/Post/70189/Tarlo-asiatico-340-mila-euro-per-rafforzare-il-monitoraggio-capillare-sul-territorio

Questa è un’altra vittoria, figlia di una politica attenta ai problemi concreti del territorio, verso cui come consigliere regionale, ho sempre posto la massima attenzione.

Leggi gli altri articoli che trattano di Agricoltura e Ambiente.