Trattamento rifiuti organici. Fabbri M5S: la provincia (ATA) progetti il corretto mix impiantistico

Trattamento rifiuti organici. Fabbri M5S: la provincia (ATA) progetti il corretto mix impiantistico. Oltre il 30% dei rifiuti urbani è composto dalla frazione organica, quindi è molto importante risolvere in maniera ottimale il problema del loro trattamento.

In questi mesi le ATA provinciali marchigiane, tra cui quella della nostra provincia di Pesaro-Urbino, stanno predisponendo i Piani d’Ambito per la gestione dei rifiuti, in cui verranno individuati gli impianti per il trattamento dei rifiuti organici; tali impianti possono essere realizzati applicando la tecnologia anaerobica, che produce bio-metano, per il quale ad oggi esistono significativi incentivi economici, e dai quali si ottiene il cosiddetto “digestato”, che deve essere ulteriormente lavorato per trasformarlo in compost; in alternativa, l’impianto può essere realizzato con la tecnologica aerobica, che non produce biometano, e da cui si ottiene “compost di qualità”. Il compost può essere utilizzato in agricoltura, o in orti e giardini.

Gli impianti di grandi dimensioni comportano impatti localizzati di un certo rilievo, necessitano di una robusta organizzazione nella loro gestione, e sempre più spesso vengono contrastati da comitati di cittadini che si oppongono alla loro realizzazione; ad essi sono applicabili, con problematiche differenti, sia la tecnologia ANAEROBICA (che produce bio-metano e digestato) che la AEROBICA (che produce compost di qualità).

Riteniamo che la soluzione migliore al problema sia l’applicazione, a livello di provincia (ATA), di un mix di taglie impiantistiche (industriale e di comunità) utilizzando entrambe le tecnologie. A servizio delle aree a maggiore concentrazione abitativa (costa e grandi città in cui risiede circa il 65% della popolazione), possono essere realizzati impianti industriali, mentre sui territori dell’entroterra, a bassa concentrazione abitativa e immersi nelle aree agricole (in cui risiede il restante 35% di popolazione), possono essere realizzati piccoli e diffusi impianti aerobici dimensionati sul fabbisogno del Comune/i (fino a qualche migliaio di abitanti). In questo modo la taglia degli impianti industriali si ridurrebbe creando minori impatti localizzati, e la diffusione dei piccoli impianti consentirebbe il trattamento dell’organico e il riutilizzo del compost “a km 0”, con risparmi evidenti sui trasporti dei rifiuti.

I vantaggi dell’attuazione, ove le condizioni lo consentano, della pratica dell’autocompostaggio, e della realizzazione di impianti di compostaggio di comunità consistono nell’ottenimento di compost di qualità utilizzabile in loco dai conferenti stessi.

Seguendo questa impostazione, ho depositato un proposta di legge in regione, che è attualmente in discussione, per incentivare le ATA a programmare il migliore mix possibile di dimensioni e tecnologie per la propria provincia.

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