Raccogliamo i rifiuti dai fiumi: Fabbri M5S presenta una mozione in regione

Raccogliamo i rifiuti dai fiumi: Fabbri M5S presenta una mozione in regione.

Occorre stanziare adeguate risorse nel bilancio regionale per la realizzazione di progetti e attività volti a rimuovere i rifiuti presenti lungo i corsi d’acqua e a prevenirne l’eventuale nuovo apporto. Ho quindi presentato la mozione  n. 530/19 Riduzione in mare dei rifiuti trasportati dai corsi d’acqua, per impegnare la giunta Ceriscioli a stanziare fondi ad hoc al fine di ridurre l’inquinamento ambientale, con particolare riferimento ai materiali plastici. Una parte sostanziale dei detriti di plastica presenti in mare proviene dall’entroterra, in quanto i fiumi e i canali minori ne costituiscono le principali vie di trasporto, e quindi risulta di fondamentale importanza l’intercettazione di rifiuti presenti nei corsi d’acqua marchigiani. Seguiamo da tempo la questione e anche la regione si è mossa con due leggi, che però si concentrano principalmente su spiagge, mari e pesca. Ho ritenuto opportuno, pertanto, intervenire “a monte” del problema”.

Ritengo necessario attivare concretamente i Contratti di Fiume, ove già esistenti, e sottoscriverli ove mancanti. Propongo inoltre la costituzione di un tavolo tecnico di coordinamento finalizzato anche alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra la Regione Marche, ARPA Marche, le ATA le associazioni operanti nel settore, le Autorità di Bacino, il consorzio di bonifica, e gli Enti che svolgono funzioni in materia di gestione dei corsi d’acqua, affinché si realizzino progetti a livello di bacino idrografico per adottare dispositivi che “blocchino” i rifiuti presenti nelle acque fluviali prima che giungano al mare. I Contratti di Fiume possono essere uno strumento sinergico allo scopo.

Si stanno sviluppando alcune tecniche per intercettare i rifiuti fluviali come ad esempio le barriere in polietilene che intercettano, selezionano, intrappolano e, infine, raccolgono la plastica galleggiante e altri rifiuti, utilizzate nel fiume Po con il progetto pilota “Un Po D’Amare”, o le reti posizionate sull’uscita dei tubi di drenaggio.

L’ambiente marino costituisce un patrimonio prezioso che deve essere protetto, salvaguardato e, ove possibile, ripristinato al fine ultimo di mantenere la biodiversità e preservare la vitalità di mari ed oceani affinché siano puliti, sani e produttivi. Come ci ricorda anche il ministro Sergio Costa che dal giorno del suo insediamento, bruscamente interrotto purtroppo dalle vicende di queste ore, ha posto tale importantissima tematica al centro della sua attività di Governo, concretizzandola nella legge SalvaMare.

Questo è l’articolo apparso sulla stampa on-line viveremarche.it.

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