Le acque profonde del pozzo Burano di Cagli: le utilizzano ma nessuno le ha mai studiate

Le acque profonde del pozzo Burano di Cagli sono di valore strategico poiché si rinnovano con lentezza, quindi vanno tutelate. Purtroppo non esistono studi recenti che consentano di determinare con ragionevole certezza le quantità di acque prelevabili senza rischiare di causare l’impoverimento della falda idrica sotterranea.

In Italia gli acquedotti comunali perdono  3,1 miliardi di metri cubi di acqua potabile (37,4%), in 4 anni c’è stato un peggioramento del 5% (nel 2008 le perdite erano del 32,1%); nelle Marche le perdite sono di circa il 29%, inoltre viene potabilizzata il 23% dell’acqua prelevata per uso potabile; vengono mediamente erogati 208 litri/abitante/giorno (fonte Istat 2014).

Il sistema idrico è una infrastruttura complessa: la lunghezza degli acquedotti nella provincia di Pesaro-Urbino è di circa 5,500 km, sono presenti circa 850 serbatoi,  le stazioni di sollevamento sono circa 200; Marche Multiservizi preleva dalle acque superficiali circa il 56% di quanto distribuisce per utilizzo potabile (il dato è  in contrasto con quello contenuto nel Piano Regolatore Acquedotti che risulta pari a circa l’80%); Marche Multiservizi registra circa il 50% di perdite dagli acquedotti,  mentre Aset ne registra circa il 34% (fonde dei dati Relazione al Piano degli Interventi – Regione Marche).

L’infrastruttura è datata e va manutenuta con ingenti finanziamenti, che al momento i gestori non sembrano mettere a disposizione.

Nella tabella seguente riporto alcuni dati che mostrano l’importanza e la complessità dei sistema idrico nella nostra provincia.

Parametro Marche Multiservizi Aset
Comuni Serviti 55 3
Popolazione servita 286.772 78.682
Lunghezza acquedotti (km) 4.943 686
Volume captato: acque sorgenti (m3) 6.837.883 (18%) 0
Volume captato: acque pozzi (m3) 8.745.741 (23%) 1.886.428 (22%)
Volume captato: acque superficiali (m3) 20.759.351 (56%) 1.172.003 (14%)
Volume acqua da altri acquedotti (m3) 982.054 (3%) 5.541.356 (64%)
Volume acqua fatturato (m3) 18.092.498 5.634.752
Utenze con contatore 127.914 32.358
Numero sorgenti 302 0
Numero campi pozzi 96 26
Numero captazioni superficiali 9 1
Numero serbatoi 803 44
Numero stazioni di sollevamento 177 28

 

Le acque del pozzo Burano vengono utilizzate ogni volta che il territorio si trova in condizioni di siccità (negli ultimi anni succede spesso); le acque sgorgano spontaneamente con notevole pressione al piano campagna, e vengono lasciate confluire nell’alveo del fiume prospiciente dove scorrono per alcuni chilometri prima di essere captate dal potabilizzatore e trattate per essere immesse nell’acquedotto.

Quindi acque pure (oligominerali) vengono contaminate lungo il fiume con le acque degli scarichi civili ed industriali, per essere potabilizzate !!

Le acque provengono dagli acquiferi profondi, ma nonostante la raccolta di numerosi dati, non si è ancora a conoscenza della quantità emungibile senza provocare danni all’acquifero di provenienza. Ciò nonostante nessuna istituzione si è mai preoccupata di definire la soglia eco-compatibile di sfruttamento idrico del pozzo.

Nel seguito fornisco un approfondimento scientifico della situazione.

Caratteristiche tecniche del pozzo Burano

Nel dopoguerra l’Agip perforò un pozzo esplorativo per la ricerca di idrocarburi trovando acqua che fuoriusciva in pressione, sotto riporto una suggestiva fotografia del pozzo.

Più tardi, all’inizio degli anni 1990, nei pressi di Cagli è stato perforato un pozzo profondo, che drena le acque della formazione del Calcare Massiccio, che costituisce la base degli acquiferi dell’Appennino Umbro-Marchigiano.

Il pozzo è stato perforato in località Ponte Alto sul F. Burano, denominato Cagli1; l’acqua che alimenta il pozzo proviene dall’acquifero del Massiccio/Corniola; è’ profondo circa 260 m; è stato cementato fino a circa 100 m di profondità; drena acque affluenti tra 100 e 260 m di profondità, con un foro non rivestito, di diametro pari a circa 30 cm; la falda è artesiana e l’acqua fuoriesce spontaneamente con una pressione di oltre 20 atmosfere; le prove di emungimento evidenziano una portata critica di circa 450 l/s ( fonte dati Regione Marche – Aquater S.p.A. “Progetto regionale di captazione idropotabile  tramite perforazione di pozzo e monitoraggio delle  risorse idriche preesistenti in località Burano”).

Piergiorgio Fabbri ambiente Burano

Provenienza ed età delle acque del pozzo Burano

All’interno del bacino di alimentazione del pozzo Burano, è stato eseguito un monitoraggio isotopico, con confronto tra acque meteoriche, acque di alcune sorgenti e acque dei 2 pozzi profondi di Cagli, da cui sono emersi i risultati seguenti:

  • le acque dei pozzi Burano evidenziato un’altitudine di ricarica pari a 1400 m slm utilizzando l’ossigeno 18, mentre vengono individuate quote di circa 1000 m slm utilizzando il deuterio;
  • il tempo di residenza delle acque nella roccia serbatoio (età dell’acqua) calcolato con il tritio, è stato stimato in circa 12-16 anni.

Nell’area sono stati censiti 174 sorgenti e 8 pozzi, di cui 30 sono stati sottoposti per un anno a monitoraggio mensile. E’ stata installata una rete di monitoraggio automatico che trasmetteva via telefonica i dati al Comune di Cagli ed era composta da:

  • 5 stazioni pluviometriche (misura di pioggia e temperatura)
  • 5 stazioni ad ultrasuoni in alveo nei F. Bosso, Burano e T. Giordano (misura delle portate in alveo)
  • 6 stazioni di livello nelle sorgenti (misura delle portate emergenti)
  • 3 stazioni microsismiche per il monitoraggio della micro-sismicità dell’area in fase di utilizzo del pozzo Cagli1.

Siamo in presenza di un bacino idrogeologico complesso, e le acque provenienti dal pozzo Burano, risultano con tempi di ricarica molto elevati (oltre 10 anni).

Il Piano degli Acquedotti, fermo da anni nei cassetti della regione che non ha il coraggio di approvarlo, prevede prelievi dal pozzo per circa 100 l/s (ne erano previsti oltre il doppio ma circa 3 anni fa il sottoscritto e molte associazioni ambientaliste presentarono commenti formali al Piano inducendo la regione a ridurre la quota di prelievo). Inoltre il Piano prevede altre perforazioni profonde in località San Lazzaro e Sant’Anna, come si evince dalla tabella sottostante estrapolata dalla bozza di Piano.

 

Acque riservate ATO 1 (Tab. 8.1)
Derivazioni Riserva 2025 (l/sec) Riserva 2050 (l/sec)
Derivazioni esistenti 1339
Derivazioni da Attivare e/o Potenziare
a) Pozzi Burano 100 50
b) Pozzi San Lazzaro (dorsale della Cesana) 150
c) Pozzi Sant’Anna (dorsale di Monte Paganuccio) 250
d) Bacino di Mercatale 100
e) Potenziamento derivazioni esistenti e/o Soccorso 80 55
TOTALI 2019 2124

 

Iniziative sul territorio

Il Movimento 5 Stelle, da sempre attento alla tutela delle acque, ha organizzato numerose iniziative pubbliche e preso pubblicamente posizione molto spesso sulla stampa. Inserisco qui sotto la locandina dell’evento organizzato a Cagli con l’intervento di geologi e dei sindaci di Cagli e Cantiano. Nella foto un momento della mia relazione.

 

convegno acque profonde pozzo burano cagli piergiorgio fabbri

 

Piergiorgio Fabbri ambiente Burano

La regione ha finanziato per oltre un decennio la raccolta di dati per il monitoraggio di punti d’acqua presenti all’interno del bacino di alimentazione del pozzo Burano, ma incredibilmente nessuno li ha mai studiati. Questa assurda situazione è stata svelata grazie al mio interessamento: ho visionato i faldoni cartacei dei dati raccolti presso gli uffici comunali di Cagli dove ho avuto conferma che il Comune non ha provveduto a studiarli, allora ho presentato l‘interrogazione 476/17 agli uffici regionali, alla quale mi ha risposto l’assessore Angelo Sciapichetti, confermando che non sono stati studiati (e non ne hanno neppure l’intenzione !!).

Sulla vicenda proseguirò l’azione di “fiato sul collo”, infatti ho personalmente messo in contatto il sindaco cagliese con l’università di Urbino, al fine di verificare la possibilità di stringere una convenzione per lo studio dei dati, ma a distanza di mesi nulla si muove…

 

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