Il sistema di Emergenza-Urgenza marchigiano è inadeguato

Il sistema di Emergenza-Urgenza marchigiano è inadeguato. Gli accessi ai Pronto Soccorso, rimasti ormai soltanto una ventina in tutto il territorio marchigiano, sono cresciuti del 7,4%  tra il 2015 e il 2017 (sono stati 496.490 nel 2017), con un incremento del 14% per il codice triage giallo (mediamente critico) e addirittura con un’impennata del 28% per il triage rosso (molto critico).

Ciò è dovuto allo smantellamento dei pronto soccorso presenti un tempo negli ex ospedali ora declassati a Case della Salute o a Ospedali di Comunità (ben 13 in tutta la Regione). Gli incrementi di accessi dimostrano con freddi numeri quell’effetto “intasamento” riscontrato sulla propria pelle dai cittadini, che negli ultimi tempi mal sopportano ore di attesa prima di venire assistiti.

Esiste anche un problema di “appropriatezza” dell’accesso al Pronto Soccorso in quanto il 6,8% (33682 accessi nel 2017) è costituito da “codici bianchi” (non critici) che potrebbero essere gestiti in altre strutture territoriali.

I dati esposti nel presente articolo sono tratti dalla Presentazione_piano socio sanitario 2018 2020 finalmente disponibile sul sito dell’Azienda Sanitaria Regionale.

Il dato relativo alla Percentuale di Accessi di “codici gialli” entro 30 minuti dalla chiamata, mostra come la Regione Marche sia l’ultima tra le 13 Regioni prese in considerazione per l’analisi, con valori del 50%, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria ma anche Puglia presentano percentuali di accesso migliori; questo dato conclama l’eccessiva “rarefazione” sul territorio dei Pronto Soccorso. Stessa sostanziale situazione si riscontra per gli accessi dei “codici verdi” entro un’ora.

Per quanto attiene la gestione dell’emergenza-urgenza, costituisce un pericoloso palliativo la previsione di realizzare altre 17 elisuperfici che si aggiungono alle 27 esistenti; questa è una inaccettabile scorciatoia alla necessità di distribuire in maniera più omogenea sul territorio servizi salva-vita: non è certo una buona idea pensare di viaggiare più velocemente (condizioni meteo permettendo) per giungere in una lontana struttura ove sono presenti personale ed attrezzature in grado di gestire l’emergenza, anziché garantire diffusamente tali punti salva-vita, raggiungibili percorrendo meno strada. Le elisuperfici vengano pure realizzate ma non in sostituzione dei punti di primo intervento.

Si registra anche un’anomala ripartizione delle tipologie di ambulanze, con disomogeneità nelle quantità distribuite nelle province: la Provincia di Pesaro-Urbino risulta evidentemente  sottodimensionata per quanto riguarda i mezzi di soccorso base.

POTES PU AN MC FM AP
Mezzo di soccorso avanzato 10 10 9 4 4
Mezzo di soccorso infermieristico 6 5 4 1 2
Mezzo di soccorso base 1 17 10 10 10
TOTALE 17 32 23 15 16

Occorre perciò ridefinire la distribuzione di strutture sanitarie che presentino un punto di primo intervento in grado di gestire a breve distanza le emergenze sanitarie, fungendo anche da filtro per i pronto soccorso ubicati nei centri principali.

Il M5S propone che le 13 strutture marchigiane declassate a strutture territoriali, vengano ripotenziate con un punto di primo intervento, sinergico ai servizi di lungodegenza, medicina, day surgery, riabilitazione, cure intermedie, diagnostica, visite specialistiche necessari per supportare dal punto di vista medico le popolazioni afferenti.

 

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