Fondi europei per il terremoto: 12 Comuni esclusi

Arrivano i fondi aggiuntivi per il terremoto, la giunta decide di utilizzarli su tutto il territorio regionale, ma introduce un parametro che esclude i 12 comuni costieri piceni.  Come M5S abbiamo chiesto di porvi rimedio, ma il PD non ha voluto sentire ragioni.

Le Marche ancora non riescono ad alzare la testa dopo i terremoti dello scorso anno, siamo ancora immersi nella prima fase dell’emergenza e le “casette” arrivano con il contagocce e spesso non sono realizzate secondo gli standard di qualità richiesti.  Nel frattempo sono stati inseriti nel fondo europeo FESR 248 milioni aggiuntivi dedicati al rilancio di enti pubblici ed imprese marchigiani. A causa del timore di non essere in grado di spendere completamente questi fondi aggiuntivi, è stato allargato il numero di comuni all’interno dei quali le imprese possono partecipare ai bandi: agli 87 Comuni del Cratere sono stati aggiunti ulteriori 13 Comuni limitrofi che hanno strette relazioni industriali ed economiche con il cratere stesso. Viceversa la porzione di fondi riservata agli enti pubblici, è accessibile a tutti i Comuni che appartengono alla  classe sismica 1 o 2; da questa classificazione rimangono esclusi solo 12 comuni in tutta la regione (San Benedetto del Tronto e i comuni limitrofi), e invece vi rientrano territori non direttamente influenzati dal sisma (provincia di Pesaro).
Risulta quindi palese che l’assunzione del parametro della carta del rischio sismico, per l’attribuzione dei fondi, è discriminatorio e inutile. Abbiamo chiesto, inascoltati, di rimediare a questo errore grossolano nato durante la conferenza Stato/Regioni, e sostituire il criterio della classificazione sismica con un altro condiviso con i territori colpiti. Ad esempio si poteva scegliere il parametro dei lavoratori coinvolti dal sisma (il 75% nella provincia di Macerata e il 65% in quella di Ascoli), o il numero di aziende colpite, o i costi sociali sostenuti… Il PD però è sordo a qualsiasi argomentazione ed ha respinto la mia mozione 304/17.
Ascolta il mio intervento in consiglio regionale durante la discussione della mozione.

 

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