Fabbri M5S: “I Fondi Europei sono spesi con efficacia ?”

Fabbri: “Guardare l’efficacia reale degli investimenti dei Fondi Europei sul territorio e catturare fondi diretti”.

Per la prima volta in 3 anni si parla di Fondi Europei in Consiglio Regionale, ma il quadro di attuazione dipinto dalla Giunta e in particolare dagli Assessori Bora e Sciapichetti è ben lontano dalla fredda realtà descritta dai dati.

Per tre fondi su quattro la soglia individuata da Bruxelles, definita “disimpegno automatico” delle risorse economiche, è lontana da raggiungere, perciò è presente il rischio concreto che ci vengano sottratti soldi per incapacità di spesa; ed ancora più lontana da raggiungere è la “soglia di performance”, che consentirebbe di accedere a delle premialità.

Ecco uno schema riassuntivo dei dati consegnatici in commissione:

FESR = dotazione finanziaria di 585,4 milioni di euro; spesa certificata al 31 maggio 2018: 25,3 milioni; obiettivo di disimpegno automatico n+3 (soldi da spendere entro l’anno altrimenti quelli non spesi ce li tolgono): 46,8 milioni. Quindi rischiamo di non riuscire a spendere quanto programmato e l’Europa ci punirà, pensate addirittura che la “soglia di performance” (che raggiungono le regioni virtuose) è addirittura di 57,7 milioni.

FSE = dotazione per 288 ml; spesa di 37,6 ml superiore alla soglia di disimpegno automatico (unico fondo in cui non rischiamo la riduzione di quota di spesa), soglia di performance di 57,6 ml. In questo caso però da una verifica fatta sull’efficacia dei risultati ottenuti in termini di occupazione in seguito ai corsi organizzati, per la Borsa lavoro over 30 su 995 corsisti hanno trovato lavoro solo il 33% dei quali solo 23 a tempo indeterminato.

FEASR = dotazione di 697 milioni; spesa di 68 ml; soglia di disimpegno di 114,5 ml; anche in questo caso rischiamo di non spendere il previsto vedendoci ritirare dei soldi dall’Europa; in parte il ritardo nella spesa è imputabile ad AGEA (l’organismo pagatore nazionale), ma la regione ne avrebbe dovuto tenere conto organizzandosi per tempo.

FEAMP = i dati non ci sono stati consegnati in commissione e perciò ho chiesto di ottenerli nell’OdG approvato. Da quanto l’assessore Sciapichetti ha affermato in aula, è stato impegnato circa il 50% della disponibilità economica (pari a 31 milioni) e la soglia di disimpegno automatico (fissata a 5,1 ml) dovrebbe essere raggiunta.

In consiglio regionale abbiamo ascoltato una relazione da libro delle favole, in cui ci hanno fatto vedere il bicchiere mezzo pieno, ma tornando con i piedi a terra, si deve constatare che il bicchiere è invece mezzo vuoto.

Se guardiamo i fondi per il sisma, dai quali a suo tempo furono esclusi 13 comuni del Piceno, tra cui San Benedetto del Tronto, per questi comuni era stato preso l’impegno di recuperarli, ma ad oggi non se ne ha evidenza. Non si trova traccia de fondi per i siti archeologici per i quali è stata approvata una risoluzione all’unanimità (n. 58/18).

Il problema è quindi la massimizzazione dell’efficacia della spesa, che va monitorata costantemente. Manca anche una cabina di regia nell’utilizzo coordinato dei differenti fondi, con il rischio di sperperare risorse in interventi estemporanei.

Per rendere possibile il monitoraggio degli investimenti sul territorio e della loro efficacia, è stato elaborato un ordine del giorno (n. 42/18), da me promosso e firmato dai componenti della commissione, che integra i contenuti della risoluzione presentata in Consiglio Regionale, approvato all’unanimità.

L’odg approvato integra la risoluzione n. 67/18 presentata, prevedendo il potenziamento di una struttura di giunta che catturi non solo i fondi indiretti ma anche quelli diretti provenienti da Bruxelles, coordinando maggiormente l’utilizzo dei fondi.

Questo è l’articolo uscito sulla stampa:

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