Consorzio di Bonifica: dubbi sui soldi chiesti ai cittadini e troppi poteri

Consorzio di Bonifica: dubbi sui soldi chiesti ai cittadini e troppi poteri. La maggioranza ha approvato una modifica alla legge sul Consorzio di Bonifica che amplia gli ambiti di competenza dello stesso alla viabilità vicinale ed al reticolo idrografico minore. Sono trascorsi ormai 4 anni dall’insediamento di questa giunta a guida PD, e tra le prime problematiche sollevate dal M5S, veniva posta all’ordine del giorno del consiglio la dubbia liceità dell’emissione dei contributi chiesti ai proprietari di terreni e di edifici da parte del Consorzio di Bonifica. Purtroppo fino ad ora non è stata fatta chiarezza sull’argomento, e contro i “bollettini” emessi nel 2014-2015 sono stati presentati 310 ricorsi, di cui 18 vinti dai ricorrenti contro il Consorzio. In particolare il Consorzio nel biennio ha emesso ruoli per complessivi 8,5 Ml di euro, ma ben il 26% dei destinatari ha fatto resistenza al pagamento, di questi circa la metà ha pagato “obtorto collo” solo dopo il ricevimento delle cartelle di Equitalia, ma addirittura il 14% non ha pagato affatto, provocando un mancato introito per il Consorzio di circa 1,1 Ml di euro.

Facendo riferimento alla normativa di riferimento sostanzialmente di inizio ‘900 (RD 215/1933, RD523/1904, codice civile dall’art. 857 all’865, D.Lgs. Luogotenenziale 1.9.1918 n. 1446, Conferenza Stato/Regioni del 18 settembre 2008), che disciplinano le competenze del Consorzio di Bonifica, questo dovrebbe eseguire lavori di bonifica, irrigazione e che producano miglioramento fondiario del terreno; ma i numerosi interventi eseguiti sul territorio dal Consorzio sono puntuali, di piccola entità, non inseriti da una progettazione territoriale, quindi non ascrivibili alla bonifica e al miglioramento fondiario. Per contro la manutenzione idraulica non dovrebbe rientrare all’interno della contribuenza obbligatoria. A questo punto la Regione deve decidere se creare in Consorzio “tuttofare”, che rischia di essere soprattutto un ente appaltatore, oppure creare, ad esempio, un’Agenzia della difesa del suolo o della mitigazione del rischio idrogeologico; infatti la Regione prevede di impiegare oltre 130 Ml di euro per la difesa del territorio e la manutenzione del reticolo idrografico nel quadriennio 2016-2020. Inoltre manca, dopo 4 anni di legislatura, il Piano Generale di Bonifica che è lo strumento-base regionale per regolare le attività del Consorzio. E’ perciò inutile e dannoso modificare la legge esistente per ampliare le competenze del consorzio, senza risolvere il problema di base relativo alla liceità o meno della richiesta dei contributi ai cittadini. Con il supporto di attivisti del movimento che stanno analizzando l’intreccio di normative sulle competenze dei Consorzi di Bonifica, porteremo la vicenda a livello nazionale per cercare di fare chiarezza e magari proporre modifiche alla normativa stessa. Nel frattempo proseguiremo con il supporto ai cittadini che stanno facendo ricorso contro i tributi richiesti.

In consiglio ho affermato che: «Siamo perplessi su questa proposta e la contestiamo. Continuate ad utilizzare il Consorzio come uno strumento improprio, è inutile modificare una normativa già minata alla base. Non diamo chiarezza ai cittadini sul suo operato che si sovrappone con altri enti come il Genio Civile. C’è un organico sufficiente per assolvere a tutti questi compiti? A noi non interessa una stazione appaltante, dobbiamo decidere su cosa esattamente deve operare il Consorzio, manca ancora il piano generale di bonifica e abbiamo dubbi sulle capacità di controllo della Regione su questo ente».

Questo è il mio intervento in Consiglio Regionale.

Il collega M5S in Regione Peppino Giorgini ha affermato: «Crediamo che il Consorzio di Bonifica agisca ai confini delle norme, la giunta Ceriscioli è responsabile di ciò. La legge che hanno presentato potrebbe presentare elementi di incostituzionalità, a mio parere. Pertanto chiederemo di impugnarla. A tale proposito, invieremo una nota al Governo, e precisamente al Dipartimento per gli Affari Regionali. E stiamo presentando un secondo esposto alla Procura. Siamo nettamente contrari pertanto a dare nuovi poteri al Consorzio stesso».

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