Attuazione del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR)

La Regione Marche trova difficoltà ad attuare il FESR nei tempi stabiliti, in special modo per i fondi aggiuntivi giunti in seguito al terremoto del 2016. Stiamo spronando la giunta al fine di evitare il disimpegno automatico dei fondi non spesi nei tempi previsti dall’Europa.

Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale – FESR  indirizza i propri fondi in favore delle imprese e degli enti pubblici. La Regione gestisce tali fondi attraverso dei bandi.

La Regione Marche afferma che il:

Programma Operativo FESR (vai alla sezione) si prefigge l’obiettivo globale di accrescere la competitività del “Sistema Marche” elevando il potenziale e la capacità di innovazione del sistema produttivo, migliorando la tutela e valorizzazione delle risorse ambientali e culturali e promuovendo una maggiore coesione territoriale.

Il fondo ha una dotazione complessiva per il settennio 2014-2020 pari ad oltre 337 milioni di euro.

La ripartizione dei fondi è eseguita sui seguenti assi (l’ultimo asse – 8 è stato introdotto in seguito agli eventi sismici del 2016):

Asse 1 – Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione
Asse 2 – Migliorare l’accesso alle tecnologie dell’informazione
Asse 3 – Promuovere la competitività delle piccole e medie imprese
Asse 4 – Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori
Asse 5 – Promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e gestione dei rischi
Asse 6 – Tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse
Asse 7 –  Assistenza Tecnica
Asse 8 – Prevenzione sismica e sostegno alla ripresa economica nelle aree colpite dal terremoto

 

Nel grafico successivo è riportata la suddivisione percentuale dei fondi.

fondi europei attuazione FESR percentuali assi marche piergiorigo fabbri

Sto seguendo lo stato di attuazione del FESR, che è fotografato in questo articolo al 31 dicembre 2017. A tale data per meno del 30% dei fondi non è stata individuata ancora la destinazione; per gli assi 3 e 4 (rispettivamente competitività piccole e medie imprese e prevenzione rischi) resta da allocare circa il 10% delle risorse (porzione grigia delle colonne riportate nel grafico sottostante).

Nel grafico la porzione marrone indica i fondi assegnati ai bandi e quella azzurra indica i fondi che possono essere pagati ai vincitori dei bandi: la somma delle due voci supera per ciascun asse il 60%, quantità che ritengo al momento soddisfacente, poiché indica la quota di attività già concretizzate e realizzate, portando (si spera) positivi effetti sui territori. La porzione rossa individua i pagamenti già avvenuti e certificati ed in questo caso la situazione risulta non soddisfacente sia in termini complessivi che per ciascun asse: infatti tranne per l’assistenza tecnica (gestita in pratica dalla regione) i pagamenti sono sempre inferiori al 10%.

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Il grafico sottostante riassume lo stato di applicazione del FESR. Dall’analisi di evince come sia stato pagato meno del 7% dei fondi totali, mentre oscillano intorno al 30% sia le somme da pagare ai vincitori dei bandi che le somme stanziate all’interno dei bandi in itinere.

fondi europei attuazione FESR marche piergiorgio fabbri

Fondi FESR – situazione al 31 dicembre 2017
Da attivare                              Da assegnare                        Da pagare                          Pagato

€ 97.502.476 € 101.247.197 € 115.634.066 € 22.999.549

 

La soglia di disimpegno automatico (criterio europeo per controllare l’applicazione tempestiva dei fondi) per il 2017 è stata superata, scongiurando lo storno di risorse. Per il 2018 è fissata in circa 46 milioni e la regione dovrà porre particolare impegno per raggiungerla.

In seguito agli eventi sismici di oltre un anno fa, nel FESR sono confluiti 248 milioni di euro di fondi aggiuntivi, per i quali la regione non corrisponde alcuna percentuale di contribuzione. La dotazione complessiva del FESR risulta perciò notevolmente potenziata.

Nella tabella successiva, consegnataci in sede di esame del FESR durante i lavori della commissione consiliare di cui faccio parte, sono riportate le somme incrementali disponibili allocate prevalentemente nel nuovo asse 8; poiché è possibile apportare modifiche annuali ai fondi europei, con l’occasione la giunta regionale ha deciso di stornare 10 milioni di euro dagli assi ambientali 4 e 6 a favore dell’asse 3 (sostegno alle PMI).

Descrizione Assi Assi Valori POR 2015 Riprogrammazione Nuovo totale 2017
Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione 1 € 114.187.378,00 € 114.187.378,00
Migliorare l’accesso alle tecnologie dell’informazione 2 € 24.337.472,00 € 24.337.472,00
Promuovere la competitività delle piccole e medie imprese 3 € 67.812.424,00 € 10.064.526,00 € 77.876.950,00
Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori 4 € 65.449.928,00 -€ 4.366.808,00 € 61.083.120,00
Promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e gestione dei rischi 5 € 22.837.474,00 € 22.837.474,00
Tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse 6 € 32.624.964,00 -€ 5.697.718,00 € 26.927.246,00
Assistenza Tecnica AT € 10.133.648,00 € 5.000.000,00 € 15.133.648,00
Prevenzione sismica e sostegno alla ripresa economica nelle aree colpite dal terremoto 8 € 243.000.000,00 € 243.000.000,00
TOTALE € 337.383.288,00 € 248.000.000,00 € 585.383.288,00

In particolare i fondi aggiuntivi arrivati per incentivare la ripresa post-terremoto sono stati dislocati all’interno di obiettivi tematici già esistenti. I fondi sono stati allocati principalmente per l’efficientamento energetico degli edifici e per il loro adeguamento sismico, oltre che a sostegno delle imprese.

Particolare attenzione va posta ai progetti multi-asse che utilizzano fondi prelevati da differenti assi. Tali progetti riguardano gli ambiti urbani (capoluoghi di provincia), le aree di crisi complessa e le aree interne. Tutti 3 gli ambiti sono in difficoltà per motivazioni differenti: gestione della conurbazione, crisi distretti produttivi e mancanza di servizi infrastrutturali.

Su questi aspetti, porrò particolare attenzione, anche in considerazione del fatto che la realizzazione delle attività risulta in ritardo rispetto ai tempi previsti.

 

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